23.5.11

#8 GIAPPONE: 30.4.2011 > TOKYO > ROPPONGI

Dopo lo stancante viaggio in pullman notturno siamo arrivate a Tokyo, presso la stazione di Shinjuku. Il viaggio è durato 12 ore. Mi sono stupita di non trovare la toilet a bordo, cosa che è diffusa su alcune linee di pullman a lunga percorrenza in Italia).
Finalmente nell Kanto nella capitale nipponica.
Che emozione…



Per ovviare al problema dell'assenza del bagno, il conducente ha effettuato una sosta ogni tre ore circa (una sola a distanza di 5 ore dalla precedente). Se questo ci ha garantito di poter andare in bagno in maniera regolare, dall'altra ha avuto l'effetto secondario di spezzarci continuamente il sonno già precario in viaggio, e farci arrivare particolarmente ricojonite a Tokyo.

Dove abbiamo avuto il primo intoppo del viaggio. Non avevamo stampato da google maps la cartina con l'ubicazione esatta dell'albergo, forti del fatto che avevamo con noi mille piantine della città. Si trovava nel quartiere Akasaka, ma non ci ricordavamo più quale delle 19 linee della metropolitana dovevamo prendere (nei dintorne ne arrivavano 3) e come arrivarci nonostante avessimo l'indirizzo.

Scese nella subway un ragazzo ci ha viste in difficoltà e ci ha chiesto - in giapponese - dove dovessimo andare. Gli abbiamo mostrato indirizzo e numero di telefono dell'albergo. Prontamente, dopo aver dato un'occhiata al quartiere e all'indirizzo, ha preso il suo cellulare, ha chiamato l'albergo (probabilmente dicendo che due deficienti non si erano organizzate su come raggiungerlo) e si è informato su come raggiungere l'albergo da lì e quale fosse la metro più comoda e veloce.
Mari era così >>> ^_^""""""""""""""""""

Per fortuna erano solo 4 fermate da Shinjuku senza cambio di linea e anche a piedi dalla stazione della metro ci son voluti 3 minuti.

L'unico problema era che la Oedo line è una specie di circle line. Se sbagli direzione fai 500 fermate anziché 4 e soprattutto un pezzo dell'anello ha una sorta di bivio, che si prende da tutt'altra parte nella stazione (devi percorrere a piedi 200 mt, come è capitato a noi).
Per fortuna il ragazzo che ha telefonato all'albergo per noi ci ha indicati DOVE andare a prendere la direzione giusta.

Arrivate in albergo non ci era possibile fare subito il check-in (erano le 10 del mattino circa) e quindi siamo andate subito a farci un giro a piedi per il quartiere di Roppongi, il più internazionale direi, pieno di stranieri (anche kebabbari), ragazzi di colore che ti invitano nei night club, ristoranti cinesi, indiani ecc…

Ci siamo fermate in un parchetto a mangiare qualcosa e abbiamo anche potuto ammirare una bellissima farfalla.




Quartiere folkloristico.

Camminando camminando, siamo arrivate alla Tokyo Tower, copia identica - ma ancora più alta - della Torre Eiffel parigina e interamente dipinta di rosso/arancio.


Prossima met: Tokyo Tower.



Siamo salite sul primo osservatorio a 150mt di altezza (per la modica cifra di 820¥) dove la vista della città era notevole. Nonostante il vento forte l'aria non era particolarmente limpida e non ci è stato possibile scorgere il monte Fuji come avremmo voluto (dista 97 km).
Per salire all'osservatorio a 250 ci chiedevano altri 600¥ e abbiamo lasciato perdere anche se sarebbe stato bello.

















Un po' di Italia in Giappone.


La tokyo TV!

In questo negozio - ops, intera palazzina - dedicato ad abiti da spsa e da cerimonia, c'era la riproduzione di tutti gli abiti nuziali dei reali inglesi: c'era di già anche quello di Kate Middleton! (il matrimonio si era celebrato 2 giorni prima!) e addirittura la riproduzione di quello della Regina Vittoria.



Yumi Katsura Bridal House.

In uno stravagante negozio chiamato Don Quichotte, dove mi sono anche fermata a comprare un pacchetto di sigarette per mia mamma e una specie di aquilone coi pesciolini, c'era un PESCE ENORME in un acquario, tipo una carpa gigante che probabilmente pesava più di me… :-S




Piccolo santuario shintoista all'interno del parchetto precedentemente nominato.

A metà pomerggio siamo finalmente riuscite a fare il check-in e dopo esserci docciate e riposate siamo andate a informarci per orari e prezzi del battello Himiko *.*
Una cena veloce a Roppongi e poi a nanna, perché eravamo distrutte.

2 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Roppongi è davvero così multietnico come si dice? Ma c'erano altri italiani o eravate le uniche nei paraggi?

Dama Arwen ha detto...

Allora... noi abbiamo visto stranieri in giro per il Giappone SOLO nei luoghi turistici (Templi di Kyoto, a Miyajima e vabé a Tokyo). È raro vederne "in giro" come eravamo invece io e Marianna. Non saprei dirti se questa è la norma o se era un momento particolarmente di magra turistica a causa degliavvenimenti di Fukushima.

In ogni caso noi in Italia siamo oramai abituati a una multietnia ovunque (cinesi, nordafricani, filippini, peruviani ecc.). Là non è assolutamente così. Non abbiamo visto locali etnici se non a Roppongi (Kebab, ristoranti, cinesi, indiani, coreani, italiani). E quindi là, per quanto la maggioranza di volti è sempre nipponica, ci sono vari (numerosi?) stranieri che vivono in quel quartiere.
Abbiamo incrociato una famiglia di itliani, con passeggino al seguito, sui 35 anni. Gli unici.
A Kyoto un ragazzo tedesco e 2 inglesi o americani. A Miyajima non so la nazionalità degli stranieri che abbiamo incontrato, a Tokyo in un negozio di souvenir abbiamo incontrato 3 francesi.