16.1.13

(W) LA PECORA NERA


Spesso mi pare di vivere in un mondo surreale, dove "surreali" sono gli altri.

Il Circondario.
All'inizio pensavo che l'ambiente di lavoro dove trascorro le mie 8 ore quotidiane fosse leggermente superiore alla media cerebrale nazionale.
Ma negli ultimi mesi mi sono accorta che mi sbavgliavo di grosso. Che ogni cosa che gli alri fanno, pensano, amano mi è totalmente estranea.
I miei colleghi:

1) Guardano la TV.
E qui lo so che son strana io che nemmeno la possiedo, ma la cosa assurda è che NE PARLANO!
Parlano della merda che vedono in TV, delle partite di calcio il lunedì mattina (dimmi se segui il calcio e ti dirò che sei un idiota), di politica. Tutti i discorsi "da bar" del cazzo, da media popolare, da NOIA MORTALE. Mi viene il vomito a spruzzo come quello dell'esorcista.

2) Per riallacciarmi all'ultima voce del punto precedente, la politica.
Sono tutti di sinistra. Di quella da pecoroni non ragionata. Mi fanno pena.
E quando io dico che sterminerei gli zingari che ci han rubato i compuer, che vanno a rubare nelle case, che non mandano i figli a scuola, che si attaccano ai pali della corrente e la rubano x illuminare i loro campi nomadi mi si dice :"Queste cose non le voglio nemmeno sentire!"
E allora perché non te li accogli in casa tua?

3) C'è gente che non fa un cazzo in casa, che ha la fidanzata che probabilmente gli prepara anche i vestiti la mattina perché non è ancora capace di vestirsi.
- Chi nonostante abbia auto, moto, casa da 200.000€ si fa ancora prestare i soldi da mammà per pagare le tasse ogni anno.
- C'è chi a 45 anni, sposato con + figli, cede ancora ai ricatti della moglie che gli proibisce di andare a Londra (x qualsiasi motivo) xké là vive una sua ex.
- C'è chi non sa chi siano i System of a Down, che non amma Tolkien e il Fantasy, che manco ha visto i film del Signore degli Anelli (non che sia un obbligo, ma x farvi capire che non posso certo parlare di NULLA con loro) ma che ha visto Avatar e pensa sia l'unica cosa meritevole di essere vista al cinema.
- C'è chi non sa cosa sia un fornello a induzione. 
- C'è chi va al cinema e assume arie da supercritico parlando qke film meraviglioso. Che magari lo è anche. E che probabilmente io ho già visto senza fare poi la figa.
- C'è chi ha provato a vendermi il fumo. Suscitando tutto il mio disgusto.
- C'è chi non mangia se non una volta al giorno ma poi si ammazza di palestra e si rifocilla con uno yoghurt e cereali.
- C'è poi chi è fissato col cibo, ogni sera a cena fuori, provare tutti i ristoranti e le cucine e fiere del gusto, del vino ecc. 
- C'è chi sostiene di essere l'unico sulla faccia della terra che un paio di volte ha guardato i film in lingua originale. "Nessuno li guarda in lingua originale". Peccato che io lo faccio sempre o comunque tutte le volte che posso o che possiedo un file in lingua originale.
- La birra e le moto sono gli unici argomenti di conversazione e metro di paragone anche quando si fanno lavori sulle carrozzine e passeggini per bambini.
- Pranzano tutti in ufficio, tutti i giorni, stanno assieme a chiacchierare anche in quell'ora.
Io anche se non andassi a pranzo da mia mamma, non mangerei MAI con loro. La pausa pranzo è la mia ora di libertà, durante la quale voglio staccare: perché costirngermi a trascorrere con gli altri 9 ore anziché le 8 obbligatorie? Me ne andrei al parchetto qui dietro, con la schiscetta e la migliore compagnia del mondo: un bel libro da leggere.
- C'era (ora non più) l'abitudine di cucinare una torta alla settimana a testa. Io ovviamente non l'ho MAI preparata.
- C'è l'ODIOSA mania di festeggiare i compleanni. Durante i quali io manco mi alzo dalla scrivania e non partecipo. Sono felice di essere nata in agosto e di non averlo mai detto le 2 volte che mi è capitato di essere in ufficio in tale data.
- C'è chi è sposato con figli e si fanno i pronostici sui prox matrimoni. Come se fosse una cosa NORMALE e automatica per tutti. Come la riproduzione umana.
Che - badate bene - NON è obbligatoria!
Sì perché c'è anche chi si è riprodotto senza averne i requisiti mentali. E vi assicuro che è una valutazione OGGETTIVA su cui tutti concordereste.
- C'è chi parla dei cazzi propri con gli altri. Io la mia vita privata la lascio fuori, tranne piccoli accenni quando mi va, con chi mi va.
- C'è chi nonostante le braccine corte ha organizzato un regalo collettivo a un collega che è andato a vivere da poco con la sua ragazza: io OVVIAMENTE non ho partecipato. Già non faccio i regali ad amici e parenti, figurati se li faccio ai conoscenti. E poi, quando io sono andata a vivere da sola, qualcuno ha avuto il desiderio di farmi un regalao per la casa? Mi pare proprio di no…
- In ufficio siamo 4 donne e 9 uomini. Quando c'è da: sistemare le risme di carta, sostituire toner stampante, spostare i mobili o portare il frigorifero da sbrinare alla portafinestra (x la festa lo abbiamo dovuto fare) ovviamente lo abbiamo fatto noi RAGAZZE. Non un dito han mosso i nostri prodi cavalieri!
- Il mio ufficio è al piano terra, è un open space con portafinestra sul cortile interno. Dove ci sono anche i bidoni condominiali della raccolta differenziata della pattumiera. Nessuno è capace di svuotare il cestino della spazzatura straripante di resti di cibo puzzolente ed evitare che si riempia l'ufficio di formiche.
E io pranzando a casa non posso essere la colpevole!
- Nessuno butta via la propria roba dimenticata e scaduta dal frigo.
- Se c'è qosa di cancelleria mancante che SERVE X LAVORO nessuno dei capi muove un dito per acquistarla, finché magari no nserve anche a lui (esempi? scotch da pacchi, DVD, CD, penne, graffette, bisturi ecc).
- C'è chi è succube del proprio marito e si fa indottrinare dalla regola :" Fotti i tuoi colleghi/e prima che loro fottano te".
- C'è chi vive solo per il lavoro e non ha una vita propria, nessun interesse, hobby ecc, vive di moda, design apparenza.

Mi sa che non avrei nemmeno finito l'elenco ma ora non mi viene in mente altro.

Poi ovviamente c'è chi è meglio e chi è peggio e anche qualcuno con cui ogni tanto mi va di scambiare due parole.
Anche se ogni volta che non conosco quno o qosa di cui parlano loro me ne VANTO.

4) Sappiate però che il telefilm Il Trono di Spade (ergo Games of Thrones - Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin) ha attecchito anche qui. Per cui significa che oramai è davvero diventato mainstream e lo vedono cani e porci. Chissà se potrò avere buone speranze per il prossimo Project Design Contest?

P.S. L'orologio della foto ce l'ho veramente, si chiama proprio Black Sheep! XD

14 commenti:

CyberLuke ha detto...

Uahahahah ecco, un bel Dama-post! :D
Come saprai, pecora nera anch'io sono, e non mi dispiace affatto esserlo.
L'omologazione, le convenzioni, le abitudini senza un vero perché, le apparenze, la massificazione sono cose che più di tante altre mi ripugnano, e sono più che felice di pagare un prezzo in termini di "emarginazione" per non adeguarmi agli schemi, alle mode, alle consuetudini pecoresche.

Potrei farti un elenco tipo il tuo relativo ai miei soli colleghi d'ufficio, ma voglio essere sintetico e ti informo solo che:
• parlano di calcio come espertoni, sempre, tutti, e difendono ogni cazzata fatta dalla Roma, sempre, comunque. Totti è Dio sceso in Terra.
• sono ancora disposti a dare il loro voto e la loro fiducia a Berlusconi, e se gli ricordi le malefatte e i disastri commessi nelle sue legislature ribattono che "sono tutte montature dei comunisti e dei magistrati cattivi".
• fanno allusioni sessuali sulle colleghe come se fossimo nel 1950 e nessuna delle suddette colleghe sembra incazzarsi.
• quando sono le 13, nessuno si alza per andare a mangiare o fare pausa: restano tutti a lavorare. Tutti.
• se mi alzo per andare in bagno o alla macchinetta del caffé e un collega mi incrocia, mi ferma per dirmi qualcosa di lavoro. Lo tratto sempre malissimo. Se vuoi parlarmi di lavoro, lo fai quando sono seduto alla mia scrivania, non quando mi alzo per andare in bagno o mi concedo 3 minuti per bere un caffé.
• a pranzo, parlano di lavoro. Se stanno fuori a fumare una sigaretta, parlano di lavoro con aria grave. Alla macchinetta del caffé, guardano in terra e parlano di lavoro. Chissà quando sono a casa di cosa parlano.
• mi mandano le email e un attimo dopo mi chiamano al telefono informandomi "ti ho mandato un'email".

Dama Arwen ha detto...

Ahahahaha!
Ero sicura avresti apprezzato e avresti commentato in maniera piacevole…
A volte mi chiedo come sarebbe stato lavorare assieme se non avessi rinunciato alal fine di venire a vivere a Roma x colpa del Lupo Scemo che mi ero scelta qualche anno fa.
Le due pecore nere più belle della storia XD!

Lucrezia Simmons ha detto...

Sai, Dama, io vengo qui nel tuo blog APPOSTA per leggere questi tuoi post.
Ed in questo c'è il "rinforzino" di Cyberluke come bonus.

Io pensavo che vomitare come l'esorcista è operazione da fare in compagnia, pertanto mi unisco anche io.

Quella dell'email inviata e della telefonata "ti ho mandato un'email" mi fa incazzare più di tutte. Ormai sono feroce, rispondo "e quindi?".

Mi chiamano Morticia al lavoro, solo perchè mi piace vestire di nero, e ormai vedono nero anche quando ho il maglione rosso, ormai sono classificata.

La TV è anche per me off-limits, ho il televisore, ma l'antenna è scollegata.
Sempre detestato il calcio, ognuno può fare quello che vuole, ma non appestare i corridoio con commenti beceri duraturi su quel calcio al tal minuto, due coglioni.

La politica da bar mi disgusta. Vedrete quanti voti prenderà il porco pelato "perchè almeno lui ci toglie l'IMU" (e il paese mandato a puttane in tutti i sensi?)...

Se metto le scarpette a stivale tutte imbottite tutti i giorni c'è qualcno che fa la battuta "mica siamo in Alaska". SONO FREDDOLOSA, lasciatemi in pace. Ma perchè si sentono in diritto di commentare sul mio vestiario?

La lista sarebbe infinita, ma dulcis in fundo quelli che dicono...scusa ma tu figli e matrimonio niente? Eh...
Come per dire "Eh povera bisbetica sterile cosa ti perdi"...

Come dici tu Dama, per loro è un obbligo. Non sanno neanche perchè si sono sposati e hanno figliato (e moltissimi fanno la straordinario per non tornate alla vita di merda che si sono scelti) e sentenziano sulla vita degli altri...

Non è solo il tuo ambiente di lavoro, è l'Italia.
E' la cultura del mediomen.
Insopportabile.

La pausa pranzo per me è l'ora d'aria, come per te. Non sai quanto ti capisco e mi fai tenerezza.

Io scappo letteralmente in pausa pranzo, mentre loro sono là a parlare di lavoro. le persone intelligenti, creative curiose vengono messe da parte perchè "rompicoglioni", troopo strane e diverse.

Non siete soli.

Ariano Geta ha detto...

Anch'io sono un po' pecora nera (sul mio blog ho scritto anche una serie di post sulla mia vita sociale, o meglio: a-sociale) però onestamente non mi riconosco in tutto l'elenco. In particolare, io il calcio un po' lo seguo avendo preso da bambino il vizio di tifare Juve, però garantisco che non sto tutto il giorno a parlare di calcio.
Anch'io se possibile evito i compleanni, e sicuramente non festeggio il mio, agostano peraltro, quindi è abbastanza facile trovare la scusa che "erano tutti in vacanza".
E anch'io sono allergico alla tele, talvolta quando ceno dai miei suoceri mi tocca vederla (rigorosamente sempre accesa anche se si sta cenando) e mi sorprendo sempre di quanto riesca a peggiorare pur avendo già toccato il fondo. L'unico canale che ogni tanto guardo a casa mia è NHK International sul satellite.
Comunque, come pecora sono... uhm, diciamo bianco-nera :-)

Anonimo ha detto...

Stavo per risponderti facendo un elenco di affinità (no tv, si lotr, kill parasite, fùtbol out, etc.). Poi ho visto risposte di altre pecore e mi sono sentito un po' meno "nero". Quindi, per non rischiare di confondermi in un gregge di pecore nere, evito.

Sappi solo che TUTTA la mia vita lavorativa l'ho passata così, come te, solo che allora non c'era l'internet per sfogarsi ed essere un asociale disadattato misantropo voleva dire stare da soli perchè è meglio che male accompagnati. E allora come adesso.
Quindi ti capisco perfettamente. Hai ragione. Solidarietà.

Baci.
Nonu Aspis

Dama Arwen ha detto...

@Cyber: anche a me i clienti (non i colleghi) mi mandano le email e poi mi telefonano…

@ Lady Simmons: anche io mi vesto (sempre quasi solo di nero (e viola)

@Nonu Aspis: è sempre un super piacere leggerti, e comprendo la nostra fortuna di avere internet da usare come valvola di sfogo e per cercare altre… pecore nere (o grigie) come noi!

@Ariano: non so come fai, ma ammiro il tuo equilibrio e la tua via di mezzo che io non ho.
Anche se non è che poi mi spiaccia tanto essere misantropa ed estrema :-)
Mi avete regalato un sorriso, anche perché stamattina avevo voglia di piangere in ufficio…

Dama Arwen ha detto...

@ Nonu: ho provato a scriverti una mail a tuo vecchio indirizzo, ma mi è tornata indietro!
Puoi farmene avere uno funzionante? Non voglio perdere i contatti!!!!

Glauco Silvestri ha detto...

Temo che questo post sia un po troppo per me.

Io mi sento diverso dalla maggioranza delle persone, ma non per questo le detesto. C'è una roba chiamata tolleranza... e ho scoperto che accettando le loro diversità (pur non capendole, a volte), loro hanno accettato le mie (pur non capendole, a volte).



Dama Arwen ha detto...

:-(
Io invece non tollero nessuna delle persone che rientrano in questi cliché e le detesto.
Profondamente.

Lucrezia Simmons ha detto...

La tolleranza è un'arma a doppio taglio. Come dici tu se tu li tolleri, loro ti tollerano.
Ma sai cosa?
A me non piace essere tollerata.
O amata o detestata, piuttosto indifferente, ma tollerata no.

E men che meno apostrofata, osservata e commentata per la mia diversità.

Io se vedo un collega vestito come un albero (Maglione verde e pantalone marrone) mica gli dico "ti sei vestito come un platano", sto zitta e basta e penso tra me e me che è ridicolo o buffo.
Perchè i "tolleranti" non riescono a stare zitti, e non smettono più di chiederti perchè fai questo o non fai quello, insomma, un pentolino di cazzi loro non sono capaci a farlo.

Anonimo ha detto...

Noto che il campionario umano non è desolante solo dalle mie parti...e in più io ho la collega che parla SOLO di malattie/sfighe sanitarie, ovviamente le sue o dei suoi familiari sono moolto più serie di quelle di qualsiasi altro...pensandoci mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere al parto...e per riempire la vita vuota che ha compra solo vestiti di marca dicendomi che io sono tirchia...ha smesso quando le ho fatto notare che io però sono andata in Australia e lei no tié ; ) di fronte a cotanto post non potevo non commentare, bacio!!! Daniela (l'Oridani)

Dama Arwen ha detto...

Ahhhhhh
Danyyy che bello leggerti!!!
Mi avevi accennato della spasticoide con cui lavori.
Un bacio a Franchino e ad Alyssa

Anonimo ha detto...

Se ti fanto schifo perchè stai ancora lì?

Dama Arwen ha detto...

@Anonimo: Se ti firmi ti rispondo in dettaglio.
In modo generico.

Perché mi piace il mio lavoro.
Perché è un settore in crisi, se me ne vado, me ne vado per fare altro, completamente, ma sto imparando a fare altro, non sarei ancora in grado di mantenermi in un altro modo.