30.1.15

GRINCHBIRTHDAY


A me i compleanni stanno sul cazzo (anche il mio). Mi sta sul cazzo il festeggiamento obbligatorio, (talvolta il regalo obbligatorio) o il fatto che quel dato giorno abbia la priorità assoluta sul resto o su altri eventuali programmi.
È comparabile al capodanno, festa stupida e insulsa per eccellenza.

1 - quanto cazzo devi essere cretino a voler festeggiare il fatto che stai diventado vecchio??
2 - Che cazzo cambia se quella tal cosa che vuoi fare per "festeggiare" il tuo compleanno la organizzi in un giorno diverso e non in quello preciso preciso (un weekend via o altra cosa)?
Dai pensateci bene, che cazzo cambia? È solo un STUPIDISSIMA convenzione. COSA CAZZO CAMBIA. NIENTE. NON CAMBIA ASSOLUTAMENTE NIENTE posticiparlo o anticiparlo. Perché il compleanno è solo una scusa per fare qualcosa, per cui è stupido che uno si senta in dovere di farla solo in quella o per quella occasione.

Come i cretini che vanno a trovare i morti il 1° novembre. Ci sono altri 364 giorni per andare al cimitero, che hanno il vantaggio di non vederlo affollato e non avere rompicazzo intorno.

Per cui prendete i vostri compleanni del ca@@o e infilateveli nel didietro.

9.1.15

IL PESSIMISMO DI TRUE DETECTIVE


L'altro giorno leggevo questo post di Ariano e come spesso accade il mio cervellino si è messo in moto in modo bizzaro, portando il mio flusso di pensieri alla serie tv True Detective (stagione 1).

L'ho vista durante queste vacanze natalizie e mi ha particolarmente colpita un dialogo che i due protagonisti hanno in auto. In realtà il dialogo è quasi un monologo, sembra che Rust (Matthew McConaughey) parli più a sé stesso che al collega…
Riporto qui sotto il dialogo, con un minimo di adattamento dei sottotitoli…

«Mi considero un realista, ma in termini filosofici sono un cosiddetto "pessimista". 
Sono dell'idea che la coscienza umana sia stato un tragico passo falso nell'evoluzione. 
Siamo diventati troppo consapevoli di noi stessi. La Natura ha creato un altro aspetto di sé, separato da sé stessa. Noi siamo creature che non dovrebbero esistere, secondo le sue leggi. 

Siamo solo delle "cose" che si sforzano di agire illudendoci di avere una coscienza. 
Questo incremento delle esperienze sensoriali e della nostra sensibilità, è programmato per far credere ad ognuno di noi che è una persona a sé stante quando, in realtà, ognuno di noi è nessuno.

Penso che l'unica cosa onorevole da fare per le specie come la nostra sia rifiutare come siamo fatti. 

E smettere di riprodurci, procedendo tutti insieme verso l'estinzione. Un'ultima notte nella quale fratelli e sorelle si liberano di un trattamento iniquo.
Mi convinco di essere un testimone di questo processo, ma la vera risposta è che non ho la tempra necessaria per suicidarmi.»


Inutile dire che il dialogo mi ha colpita perché nel suo pessimismo lo trovo pieno di un'inconfutabile logica che non si distacca molto dal mio modo di pensare e vedere le cose…