15.2.13

PIGIAMA PARTY DREAM



Stanotte ho fatto uno dei miei sogni assurdi.
Oddio, lo scorso dicembre ne ho fatti di moooolto più assurdi, ma oramai non li ricordo più.
Questo è ancora vivo nella mia mente…

Eravamo a Feltre, a casa di Rabé, durante uno dei suoi inviti capodanneschi o pasquali, as usual...
Solo che - come spesso accade nei sogni - la casa era un po' diversa, e anche la situazione che si veniva a creare alla fine.

Ricordo all'inizio del sogno eravamo io, Rabé, Sammy e Alessia.
Salivamo le scale di legno, e raggiungevamo la mansarda, dove o Sam e Ale tre avremmo dormito.
"Tu non dormi con noi?" avevo chiesto a Rabé.
"No, io dormo di là nella mia camera". (??? quale camera?)

La casa del sogno ovviamente differiva parecchio da quella vera, e la nostra mansarda era una specie di sottoscala tra un piano e l'altro…

Era una cosa più simile a questa…


Mettevamo i nostri sacchi a pelo per terra, sotto la scala, uno vicino all'altro, per dormire.
Notate la praticità: chiunque avesse avuto bisogno di andare in giro per la casa doveva praticamente camminarci in testa (sulla scala).
Eravamo tutte in pigiama e sapevo che però doveva arrivare altra gente… allora chiedevo - mentre mi toglievo la maglia del pigiama e infilavo la canottiera - "Ma dobbiamo stare in pigiama o ci vestiamo?".
"Stiamo pure in pigiama" diceva Rabé.

A quel punto io ero mezza vestita mezza in pigiama e ravanavo nel beauty case alla ricerca di mascara e eye-liner.

Ed ecco arrivare gli altri ospiti: cugini maggiori, zii e nipoti di Rabé al seguito (persone che io non ho mai visto). La casa veniva inondata e tutti erano in pigiama.

La stanza ora era un'altra… piccola, bianca, circondata da porte bianche e con muri non tutti ortogonali.
Una fredda luce tipo neon ma da parete e uno specchio sulla mia sinistra. Ero cmq seduta su un materasso per terra, in pigiama, che tentavo di truccarmi gli occhi, mentre tutti intorno a me giravano e c'era una gran confusione.
Ad un certo punto mi arrabbiavo (strano!) perché non trovavo più il mascara e anche se mi ero messa a gridare per scoprire chi me lo avesse rubato o sottratto per caso, non ero riuscita a ritrovarlo, le persone attorno mi rispondevano di non sapere dove fosse o non mi rispondevano affatto.
In quel momento la rabbia saliva ancora di più, perché intuivo che c'era in ballo la cresima e/o la comunione delle "nipoti" di Rabé e la frenesia era dovuta a quello.
Ed io incazzata perché coincidevano con le date della Yavincon.

Poi di colpo mi trovato per strada, di notte da sola, di fronte alla casa. Notte limpida illumiata dalla luna, il viale davanti alla casa è lastricato, tipo pavé. Le case sono tutte in pietra, stile rinascimentale (??? cazzo c'entrano con la baita??). Davanti a me appaiono due personaggi… un po' fatati, un po' circensi.
Due ragazze che paiono un ballerine e un po' gitane, coi capelli neri legati stretti in una coda. Indossavano entrambe un abito azzurro argento - ma leggermente diversi tra loro. Simili a tutù, con richiami gitani e settecenteschi. Muovevano le mani come se avessero delle nacchere, e i piedi vibravano a velocità rapidissima, quasi fluttuanti, microscopici passettini che le facevano volteggiare ed un suono simile a quello del cobra^^"".

Le guardo esterrefatta e un po' impaurita.
Faccio per rientrare in casa, ma devo salire una tortuosa ma bellissima scala a chiocciola stretta, circondata dalle colonnine di pietra (stile Rivendell). Salgo anche se mi pare di essere salita su una pertica più che su una scala e arrivo a una loggia, come quelle dei palazzi rinascimentali e la porta di ingresso era di legno scuro a doppio battente.

Entriamo. E c'erano le persone che avevo lasciato poco prima. La solita confusione di gente in pigiama… 
Poi non ricordo più, forse mi sono svegliata…

P.S. Vietato chiedermi notizia sulla mia cena di ieri, pliz!

1 commento:

Kitchan ha detto...

sei la regina dei sogni assurdi. Pero' ti voglio bene perche' sei preoccupata che io non riesca a venire alla YC causa cresima :*