17.5.11

#7 GIAPPONE: 29.4.2011 > HIROSHIMA

La Giornata a Hiroshima è stata istruttiva.
E piacevolmente calda e soleggiata.

La cittadina non è grande, ha solo tre linee di metropolitana sotterranea e tutti tram di superficie. Avendo solo una giornata da spenderci siamo andate a vedere l'A-Bomb Dome, (Hiroshima Prefectural Commercial Exhibition Hall) l'unico edificio rimasto parzialmente in piedi dopo il lancio della bomba atomica, il 6 agosto 1945 alle 8.15 del mattino (c'è un orologio ritrovato fermo a quel momento).


A-Bomb Dome.



Attorno al sito del Dome, visitatissimo, una signora di mezza età si è avvicinata a me e Mari, spiegandoci che da poco studiava l'inglese e che desiderava allenarsi con noi nella conversazione. Dopo un po' di chiacchiere, ci ha donato 2 spille a testa (una per noi e una per i nostri genitori): origami fatti da lei con la carta dei giornali a forma di fuori di sakura: deliziose! È stata carinissima e anche il suo inglese era buono.



Dopo abbiamo attraversato il monumento alla pace, una specie di arco di pietra in mezzo a una fontana, in un bel parco con anche un grande prato.


Sullo sfondo l'A-Bomb Dome.

Alla fine si trovava il Peace Memorial Museum (non si potevano scattare foto, quelle che troverete qui le ho prese dal web)



Visitandolo, abbiamo potuto constatare in maniera piuttosto "forte" cosa è accaduto quando la bomba venne lanciata...
La città fu rasa completamente al suolo, rimase in piedi (in parte) solo l'edificio che si trovava esattamente sotto al punto di caduta della bomba, che è scoppiata in aria a 600mt dal suolo (e non a terra, ovviamente, altrimenti ci sarebbe stato un enorme cratere) e pochissimi altri edifici: una scuola e un ospedale.


Due plastici mostravano il prima e il dopo.


Dopo.

La cosa più agghiacciante è che c'erano parecchi reperti esposti nelle teche, abiti, occhiali, orologi e altri effetti personali ritrovati successivamente che appartenevano alle vittime. Il museo mostrava anche foto delle vittime che avevano subito la bomba, ustionati, coi vestiti che si erano loro sciolti addosso assieme alla pelle.
Le conseguenze delle radiazioni sulla salute umana si sono iniziate a verificare tra i sopravvissuti qualche mese dopo il lancio.

Sono morte centinaia di persone alcune mai ritrovate o svanite nel nulla, anche se incredibilmente 814 sono state in qualche modo identificate: l'ultima nel 2010!

L'altro reperto di cui mi avevano parlato è un pezzo di muro con dei gradini davanti, dove al momento dello scoppio era seduto un uomo. Il bagliore, il calore ecc dell'esplosione l'hanno volatilizzato all'istante, ma sul gradino su cui era seduto è rimasto un'alone, un'ombra a testimoniarne la presenza.


Un'ombra "incisa" nella pietra, a 200 metri dall'ipocentro dello scoppio.
I gradini sono "sbiancati" vicino a dove c'era seduta una persona, di cui è rimasta appunto l'ombra.


Alcune teche di formalina raccoglievano pezzi di pelle ustionata di alcune vittime e c'erano anche delle statue di cera che rappresentavano le persone al momento dell'esplosione, una mini ricostruzione di uno spaccato della città con muri caduti, cenere, persone ustionate.


Vista dal camminamento del museo.



Nel camminamento anche panoramico si dominava tutto il parco, il Dome in lontanza. Abbiamo anche fatto i "timbrini" di Hiroshima.



La storia più commovente è quella di una donna che si è salvata perché portava sulla schiena uno dei due figli, il più grande e teneva stretto davanti quello + piccolo. Il figlioletto sulla schiena morì bruciato e lei si ustionò un braccio, ma sopravvisse assieme al figlio più piccolo. Le han dedicato una statua, all'aperto nelle vicinanze del Museo.





Poco più avanti del Museo, c'è un camminamento della pace, composto da archi moderni ricoperti dalla scritta "pace" in tutte le linue. Ho scovato l'italiano!


Arco della pace (decisamente diverso da quello di Milano!)


Vedute della città.

Abbiamo tentato di visitare anche lo stadio del baseball, ma era chiuso da pochi minuti.
Abbiamo quindi passeggiato per le vie commerciali della zona e scovato un posticino dove cenare: RAMEN! Più buono anche questo del primo assaggiato a Osaka!



Non ci è restato poi altro che andare alla stazione e prendere il pullman notturno per Tokyo.



CURIOSITÀ DI HIROSHIMA: il receptionist dell'hotel conosceva il calcio italiano e si è messo a conversare con Mari di quello :-P

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Del plastico della città di Hiroshima prima e dopo la bomba avevo già visto alcune foto, è impressionante.
L'edificio con la cupola poi è diventato un simbolo.

Glauco Silvestri ha detto...

Mammamia... roba da brividi!

Il paese dei balocchi ha detto...

Conoscevo bene la storia perchè ho fatto una ricerca al liceo. Ma penso che le emozioni dal vivo siano mille volte più intense. Sicuramente da visitare.

giardigno65 ha detto...

che colori !

CyberLuke ha detto...

Ricordo che uscito da quel museo, avevamo tutti un muso lungo così, ed eravamo impalliditi come cenci.
La distruzione atomica fu talmente estesa e brutale che era impossibile non sentire almeno un eco della tragedia di quella gente, gente innocente, che preparava la colazione, stava andando a scuola o in ufficio.
Non lo scorderò mai.

Alessandra ha detto...

Molto toccante questo post soprattutto la fotografia dei gradini per cui non ho parole.